Ho sempre adorato le tradizioni!
Soprattutto quando esse comportano abitudini culinarie di cui, purtroppo, non si gode tutto l'anno...
Accade così, ad esempio, durante la vendemmia, quando l'odore di mosto riempie la casa e le nonne si dilettano a cucinare "mostata" e "cuddiredde" per l'intera famiglia; o per la festa di Santa Lucia, unico giorno dell'anno in cui mi concedo di peccare di gola con la "cuccia" preparata dalla mamma, oppure ancora il martedì grasso, quando sfido chiunque a trovare qualcuno che non si senta in "obbligo verso sé stesso" a mangiare i classici cannelloni al sugo...
La lista potrebbe prolungarsi ben oltre queste tre festività e, a ben guardare, mi accorgo che quasi per ogni giorno dell'anno si trova una valida scusa per cucinare qualche specialità (spero solo che questa non sia una caratteristica prettamente specifica del mio nucleo familiare!)...
Oggi è una di quelle occasioni.
Non ho mai particolarmente tenuto alla festa di San Martino quando ero a Vittoria.
Forse è proprio vero che quando certe cose le si danno troppo per scontate, ai nostri occhi esse risultano ovvie e banali; quando poi, però, le si guarda da lontano, col distacco di chi non ne fa più parte, esse si vestono di un velo di malinconica nostalgia che le rende più belle...
E questo è quello che, più o meno, mi era successo pensando ad oggi...
Quest'anno, infatti, il fatto di essere rimasta a Catania mentre tutti rientravano a casa per i due giorni festivi, mi aveva lasciato un po' di amaro in bocca perché sapevo bene che mi sarei persa alcuni degli appuntamenti "irrinunciabili" che, in questo periodo, offre Vittoria (un esempio su tutti La Fiera Emaia!)...appuntamenti di cui magari mi sono lamentata spesso fin ora, perché di anno in anno non hanno mai registrato alcun cambiamento rispetto alle edizioni precedenti, ma che, forse proprio per questo loro susseguirsi sempre identici a sé stessi, conservano quel sapore di familiarità che hanno tutte le cose care..
Insomma ero stata assalita da quella classica e improvvisa voglia di Casa che viene a chi, troppo spesso impegnato a ricordare a sé stesso e agli altri quanto stia bene a vivere lontano, si ferma un attimo a pensare che ci sono delle piccole e magari sciocche, ma sicuramente tenere, gioie "domestiche" che si possono gustare solo nei luoghi in cui si è trascorsa tutta la vita.
In poche parole ero un po giù e decisamente pentita di non essere tornata..
Poi però i miei genitori ci hanno fatto un'improvvisata e, con mia sorella, ce li siamo ritrovati in casa pieni di qualunque cosa potesse servirci...
Non mi vergogno ad ammetterlo: sono proprio queste le occasioni in cui adoro averli in giro per casa ed essere coccolata!
Nel giro di un paio di giorni mi sono ritrovata con due nuovi mobili per la stanza, una tenda rosa e tante altre piccole cose utili di cui avevo bisogno...in più, stamattina al risveglio, ho trovato mia mamma in cucina che impastava delle frittelle che hanno dimostrato di essere un vero capolavoro!!!
Tutte questo mentre fuori splendeva, di nuovo alto e caldo, il sole...
Cosa volere di più? E' stata proprio una perfetta "Estate di San Martino"!!!
P.S. Peccato solo che la persona con cui avrei voluto condividere tutto questo, si trovi adesso in una qualche località sperduta della Serbia...un bacio al mio bimbo infreddolito!
domenica 11 novembre 2007
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4 commenti:
Potrei uccidere per le frittelle!!!
E sono contento che verrai con noi ai prossim concerti di Catania Jazz, ti faremo sapere per l'abbonamento.. ciao!
Sei stato nominato!
Vai sul mio blog e leggi per cosa...aspetto i tuoi D.F.B.L.T.!
Che peccato per questo blog....è un po' abbandonato
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