mercoledì 30 aprile 2008

Passerò per Piazza di Spagna

Passerò per Piazza di Spagna

Sarà un cielo chiaro.
S'apriranno le strade
sul colle di pini e di pietra.
Il tumulto delle strade
non muterà quell'aria ferma.
I fiori spruzzati
di colori alle fontane
occhieggeranno come donne
divertite. Le scale
le terrazze le rondini
canteranno nel sole.
S'aprirà quella strada,
le pietre canteranno,
il cuore batterà sussultando
come l'acqua nelle fontane -
sarà questa la voce
che salirà le tue scale.
Le finestre sapranno
l'odore della pietra e dell'aria
mattutina. S'aprirà un porta.
Il tumulto delle strade
sarà il tumulto del cuore
nella luce smarrita.

Sarai tu - ferma e chiara.
Cesare Pavese

Ho sempre apprezzato Pavese, ma conoscevo più la sua opera da narratore che quella da da poeta. Credevo, erroneamente, che bastasse quel po' che avevo letto per capirne l'essenza, ma mi sbagliavo.
I versi appena riportati mi hanno colpita sin dal primo istante.
(Forse perché mi ricordano una splendida giornata "romana" vissuta qualche anno fa... o forse perché a farmeli scoprire è stata una persona che apprezzo molto e che è sempre riuscita ad indirizzarmi verso le scoperte più belle nel mondo della lettura...).
Magari per gli altri non avranno la stessa forza evocativa che hanno per me, ma restano, a parer mio, egualmente splendidi.

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