Passerò per Piazza di Spagna
Sarà un cielo chiaro.S'apriranno le stradesul colle di pini e di pietra.Il tumulto delle stradenon muterà quell'aria ferma.I fiori spruzzatidi colori alle fontaneocchieggeranno come donnedivertite. Le scalele terrazze le rondinicanteranno nel sole.S'aprirà quella strada,le pietre canteranno,il cuore batterà sussultandocome l'acqua nelle fontane -sarà questa la voceche salirà le tue scale.Le finestre saprannol'odore della pietra e dell'ariamattutina. S'aprirà un porta.Il tumulto delle stradesarà il tumulto del cuorenella luce smarrita.
Sarai tu - ferma e chiara.
Cesare Pavese
Ho sempre apprezzato Pavese, ma conoscevo più la sua opera da narratore che quella da da poeta. Credevo, erroneamente, che bastasse quel po' che avevo letto per capirne l'essenza, ma mi sbagliavo.
I versi appena riportati mi hanno colpita sin dal primo istante.
(Forse perché mi ricordano una splendida giornata "romana" vissuta qualche anno fa... o forse perché a farmeli scoprire è stata una persona che apprezzo molto e che è sempre riuscita ad indirizzarmi verso le scoperte più belle nel mondo della lettura...).
Magari per gli altri non avranno la stessa forza evocativa che hanno per me, ma restano, a parer mio, egualmente splendidi.
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